Coronavirus, quante bufale: “Attenti all’acqua di rubinetto”, “L’aglio protegge”

In queste settimane sono arrivate molte domande ai 100 esperti di Repubblica su Covid-19. Le risposte di Nicola Sorrentino.

C’è chi domanda se esistano alimenti che proteggano dal coronavirus e chi si interroga sulla possibilità di contagio tramite l’acqua del rubinetto. In queste settimane di isolamento molti lettori hanno chiesto consiglio ai 100 esperti di Repubblica su diversi aspetti della patologia. Il dietologo Nicola Sorrentino (https://nsorrentino-salute.blogautore.repubblica.it/) risponde alle più frequenti.

La paura di contrarre questo coronavirus ci porta a dubitare di tutto, anche degli alimenti che consumiamo. Ma come ci ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, il virus non si trasmette per via alimentare, può farlo unicamente per via aerea, quindi per via respiratoria, sotto forma di goccioline. Quello che dobbiamo temere, invece, sono le superfici sporche che potremmo toccare inavvertitamente, il non lavarsi le mani quando manipoliamo prodotti crudi e cotti insieme e non rispettare le norme igieniche consigliate.

Aglio, olio e cipolla

Non date credito alle “bufale” alimentari che girano sul web. La più insistente ci spiega che mangiare aglio previene il contagio o che l’olio di sesamo impedisce al virus di infettarci. Dicono anche che liquirizia, zenzero e cipolla abbiano una forte azione antivirale. Certamente un’alimentazione corretta può aiutare a contrastare una malattia e a reagire meglio ad una cura, ma non può essere “terapia” da sola. Anche se una dieta bilanciata ricca di frutta e verdura è in grado di influenzare il sistema immunitario. Tanto è vero che in un articolo del 2018 di Critical Reviews in Food Science and Nutrition, troviamo che la dieta mediterranea ricca di prodotti ortofrutticoli e cerali integrali, aumenta la proliferazione di linfociti T, cellule attive del sistema immunitario. Inoltre, l’assunzione di grassi buoni da pesci e olio d’oliva, promuove la sintesi degli acidi grassi Omega3 e può inibire la secrezione di sostanze infiammatorie.

È il caso di assumere integratori?

Normalmente chi segue un’alimentazione equilibrata non necessita l’assunzione di integratori. Se invece si segue una dieta squilibrata o si vive una condizione di particolare stress, è il caso di riorganizzare meglio i pasti quotidiani introducendo tutti i nutrienti fondamentali al benessere dell’organismo, con particolare attenzione alle vitamine, come la C e la D, ai sali minerali e agli antiossidanti, in particolare quelli che troviamo nelle verdure in generale e soprattutto quelle a foglia verde. Secondo gli scienziati, in una recente ricerca pubblicata su Nutrients, il glutatione, che troviamo in cavolo, cipolle o broccoli, e l’estratto di aglio invecchiato sono prodotti contenenti zolfo che svolgono importanti ruoli protettivi e regolatori del sistema immunitario. Nella ricerca si parla di integratori, ma anche di assunzioni attraverso la dieta. Questo non significa che dobbiamo rimpinzarci di cavoli e aglio, così come non dobbiamo farlo con i succhi di arancia o di kiwi, ma bilanciamo ciò che assumiamo sia attraverso una dieta sana, sia con gli integratori e le nostre difese immunitarie ne beneficeranno.

E l’acqua del rubinetto?

Il mito che l’acqua del rubinetto sia in qualche modo più ‘cattiva’ rispetto a quella in bottiglia è duro a morire. Per un motivo o per l’altro (inquinanti, batteri, virus, calcare), l’acqua corrente viene ciclicamente messa alla gogna. E così si fa il pieno di acqua in bottiglia. Come l’alimentazione non è veicolo di infezione, anche l’acqua non trasmette il Coronavirus, quindi beviamo tranquillamente quella del rubinetto: è sicura e non ci sono giustificazioni sanitarie per scegliere le minerali in bottiglia.


Articolo di Davide Michelin pubblicato su la Repubblica.